VILLA CIMAMANDRIA
Progetto preliminare di una villa sulle Rive di Montebelluna, Treviso
Il progetto di Villa Cimamandria si inserisce nel paesaggio collinare delle Rive montebellunesi attraverso un’architettura che dialoga con l’orografia e la vegetazione circostante, proiettando lo spazio abitato verso il paesaggio. L’edificio si sviluppa su due livelli, caratterizzati da un utilizzo sapiente del cemento e delle superfici vetrate, che definiscono in modo chiaro la relazione tra le aree giorno e notte, assicurando al contempo apertura e riservatezza.
Il piano terra, orientato a sud, ospita uno spazio porticato con cucina esterna che si affaccia sul giardino e sulla piscina, creando una continuità tra gli spazi interni e le attività all’aperto grazie alla proiezione dell’ombra nei mesi più caldi. Sul lato nord trovano posto le aree di servizio e i parcheggi, organizzati per garantire un accesso funzionale e ordinato, senza interferire con gli spazi abitativi principali.
Il piano superiore è definito da ampie vetrate a tutta altezza sul fronte sud, che accolgono luce naturale durante l’arco della giornata e aprono la vista verso la pianura sottostante, trasformando soggiorno e cucina in spazi permeabili al paesaggio. La naturale sopraelevazione del terreno e la presenza del giardino garantiscono privacy senza compromettere l’apertura visiva. In questa zona, il cemento e le superfici vetrate si alternano in un equilibrio compositivo che definisce le aree private della zona notte, incorniciando scorci delle colline e favorendo una connessione silenziosa con il contesto.
La distribuzione verticale avviene attraverso una rampa di scale e un ascensore che collegano i due livelli e due scale esterne di cui una conduce alla copertura, dove un giardino pensile si affaccia con una vista panoramica sulla città, trasformando il tetto in un luogo di sosta e contemplazione.
Particolare attenzione è stata dedicata allo studio delle cromie e dei materiali, con una palette che armonizza le tonalità del cemento a vista con i colori naturali del contesto collinare, restituendo un’immagine architettonica radicata nel luogo ma capace di interpretarlo con contemporaneità.