Ciclo di conferenze: l’acqua dell’architetto
Qual è la forma dell’acqua? Questi incontri sono incentrati a dare risposta a questo interrogativo, per niente ozioso, riportando entro gli spazi protetti dell’architettura un elemento che più usualmente il progettista adopera per connotare il suolo, negli ambiti di relazione tra le masse architettoniche ed il contesto che le accoglie.
Dunque acqua per isolare, acqua per specchiare, acqua per enfatizzare le architetture: obbediente al volere dell’architetto, l’acqua accetta con disponibilità di svolgere un ruolo ausiliario in favore dell’architettura.
Altre volte, essa stessa è al centro della progettazione, informando di sè spazialità e relazioni, giungendo a rendere ancillari colonne e muri, mattone e calcestruzzo, stanze e corridoi.
Per dare risposta al quesito che vi pongo, rifletteremo su realizzazioni storiche e recenti, navigando tra acqua ferma, acqua in caduta, acqua in tracimazione e destreggiandoci tra bacini, nastri, veli, vasche.
Si propone un ciclo di tre conferenze dove verrà analizzato l’elemento acqua, come strumento di composizione dello spazio in architettura. L’interazione tra un elemento fluido, come l’acqua, e un elemento solido, rappresentato da due archetipi fondamentali dell’architettura come il muro e lo scavo, genera una particolare qualità spaziale grazie all’elaborazione compositiva. L’obiettivo è esplorare il ruolo dell’architetto nel dialogo con l’elemento “acqua”, riconoscendo che tale intervento non è statico nel tempo, ma racchiude un potenziale evolutivo.